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Recensioni

Definire in poche righe la pregevole creatività di Cesare Pinotti non è facile. Trattasi difatti di un artista con qualità pittoriche talentuose e tecniche estremamente elevate e quindi, analizzarne l’operato esclusivamente secondo tali caratteristiche potrebbe risultare riduttivo e fuorviante.
Tuttavia parlarne è doveroso per l’emozione che ogni sua opera riesce a trasmettere a qualunque genere di fruitore, da quello semplicemente emozionale a quello concettualmente più esigente.
Ma volendo essere il più obbiettivi possibile, credo sia bene iniziare provando a capire da dove provenga la sua maestria e dunque partendo dal proprio inconscio.
Cesare Pinotti è per prima cosa un uomo con un’innata sensibilità al bello, che percepisce da ogni cosa e che gli tocca talmente l’animo da non poter poi evitare di esternarne il fermento in potenza espressiva e dunque visiva.
Erroneamente qualcuno, in certi suoi dipinti ad olio su tela o tavola, potrebbe definirlo iperrealista per la cura dei dettagli che mette nei ritratti o in qualsiasi altra immagine.
Io, personalmente, non riesco a definirlo tale, non perché non riscontri nelle sue opere la stessa perfezione e cura che vi vedono tutti, ma perché il suo realismo non è mai fine a se stesso, bensì alla trasmissione di messaggi anche talmente forti da colpire allo stomaco.
Oltre a questo, non disdegna di riprodurre opere storiche o andate perdute, come ad esempio “La battaglia di Anghiari” di Leonardo Da Vinci, con la quale si è distinto tra i migliori artisti all’edizione 2021 del Premio Internazionale Arcaista, o l’opera “L’incredulità” con cui ha vinto il primo premio in assoluto all’edizione 2022 del Premio Internazionale Arcaista svoltasi a Viterbo presso Palazzo dei Papi.
Per questi motivi il Movimento Arcaista è entusiasta di poterlo annoverare tra i suoi rappresentanti.

Massimo Stefani, presidente Movimento Arcaista

L’artista Cesare Pinotti possiede una magistrale bravura tecnica e coloristica, il colore, disteso con tocchi meticolosi, è elemento ricercato nelle sfumature e nelle tonalità, le immagini risaltano nella loro componente reale e sono pervase da una singolare ricchezza poetica ed emotiva.
Una quotidianità carica di eternità, di amore, coniugata con una forte espressività dove i colori, limpidi e nello stesso tempo contrastanti, creano tra loro una visione vibrante di luce. La materia cromatica rende l’opera avvolgente e compatta in tutta la composizione, le figure disposte in maniera equilibrata donano un senso di composta serenità.
Le nature morte sono fissate sulla tela secondo gli stessi criteri delle figure umane, dove tutto pare cristallizzarsi in una composizione ricca di sapori, profumi determinando la stagione delle varietà alimentari scelte. Un frutto, una foglia, un rametto si abbracciano in una combinazione avvolta da una luce caratteristica, dove i colori creano segni, pieghe sul frutto rappresentato rendendolo reale. La natura morta diventa metafora per esprimere una leggerezza dell’essere umano, una sensazione quasi dimenticata, ecco perché l’artista ritorna sempre a rappresentare scene di vita del passato circondate dall’amore e dalla semplicità. In molte sue opere è evidente il significato allegorico, diversi sono i riferimenti enigmatici e sottili che troviamo nella sua pittura.
Il carattere stilistico dell’arte di Pinotti è il disegno che dona espressività profonda; la naturalezza degli atteggiamenti e dei gesti, la luce vibrante e l’atmosfera, chiara e trasparente, evidenziano il ricco contorno di oggetti ed elementi decorativi. La semplicità dello sguardo infantile è ricercata dall’artista con molta attenzione: il sorriso, la gioia sono le componenti essenziali di tutte le sue figure anche quando decide di rappresentare il lavoro umile, duro ma nello stesso tempo ricco di un’esperienza di vita profonda.
Tipici della tavolozza di Cesare Pinotti sono i raffinati accordi cromatici che esaltano la luce intensa creando un effetto armonico e coinvolgente.
L’artista realizza delle opere iperrealiste quando cimenta la sua originalità nella rappresentazione di una natura morta, dove le pennellate, corpose o piatte, creano un miscuglio di grumi lucenti di colore in rilievo che sostengono gli efficaci effetti ottici luminosi. I vari frutti sono spesso rappresentati su uno sfondo bianco che permette all’osservatore di captare la solarità e l’armonia di questa pittura dettagliata. Il bianco come sfondo è un colore che ritroviamo anche nelle scene figurative, il colore chiaro si distingue in tutta l’opera di Pinotti ed emerge in tutta la sua potenza espressiva creando atmosfere singolari. L’artista dipinge opere del passato modificando la composizione ma anche lo sguardo dei personaggi che è sempre solare ed emozionale. Mantenendo una colorazione contrastante e ricca di tonalità scure Pinotti evidenzia la prospettiva e la profondità dell’opera avvolta da uno sfondo scuro.
Dedicando molto tempo alle tecniche artistiche ed alla ricerca continua di effetti cromatici e luminosi, Cesare Pinotti percorre un cammino in continuo miglioramento dove le sue qualità artistiche diventano il mezzo migliore per raggiungere una perfezione pittorica di notevole suggestione.

Archivio Monografico dell’Arte Italiana

Il disegno e la tecnica dell’artista rendono le sue opere dei veri capolavori, ricchi di poetica e d’invenzione compositiva; Cesare Pinotti è prodigioso nel descrivere dettagli ed è capace di condensare in ogni suo tratto ricordi, emozioni ed esperienze. Ecco perchè il suo operato artistico conquista il mondo dell’arte contemporanea Le sue opere sono esposte in mostre d’arte, locali e nazionali, l’artista partecipa attivamente a concorsi e mostre a tema dove riceve segnalazioni ed apprezzamenti.

Il presidente dell’Archivio Monografico dell’Arte Italiana, Michele Maione.

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